Remote ed emozionanti, le valli del Parco Nazionale dello Stelvio
Giorno 1: Dal Rifugio Pizzini al Passo Zebrú al Rifugio Quinto Alpini
Da Santa Caterina Valfurva si può salire in auto fino al Rifugio Forni (più albergo che rifugio), che affaccia sul ghiacciaio dei Forni. Da qui si prosegue fino al Rifugio Pizzini, in val Cedec. La valle é un fantastico anfiteatro di vette e ghiacciai, dominato dalle cime del Cevedale e del Gran Zebrú.
A fianco del Gran Zebrú la Cima della Miniera, con un colore scuro di ruggine. Colpisce particolarmente l’aspetto “minerale” della valle, che alterna rocce di diverse sfumature, un vero e proprio giardino di pietra, i fiori hanno colonizzato la morena dove un tempo arrivava il ghiacciaio.
Al Passo Zebrú (3.000 mt) e poi lungo la valle troviamo evidenti tracce della prima guerra mondiale: filo spinato, proiettili, gavette…. Le nevi e i ghiacciai si ritirano scoprendo i segni di una guerra dove oltre al nemico i soldati combattevano anche con il freddo e le slavine e la difficoltà di sopravvivere a queste quote: la Guerra Bianca.
Dal Passo Zebrú (3.000mt) si scende nella val Zebrú per poi risalire al rifugio Quinto Alpini, arroccato su un costone di roccia che domina la valle.
Salendo poco sopra il Rifugio Quinto Alpini si arriva ai piedi del Ghiacciaio: i colori e la texture sono bellissimi.



La Val Zebrú e il Parco dello Stelvio ospitano stambecchi, cervi e gipeti. Noi abbiamo la fortuna di incontrare qualche stambecco nei dintorni del Rifugio e alla sera ci viene a trovare la volpe, ormai una abitueé del Rifugio.
Al tramonto dal Rifugio ci affacciamo verso sud: il Gruppo del Confinale, la Cima Piazzi che sovrasta Bormio e in lontananza la Svizzera.
Giorno 2: dal Rifugio Quinto Alpini alla Baita del Pastore
Scendiamo nuovamente nella Val Zebrú attraversando il fiume e portandoci nel versante opposto a quello percorso il primo giorno. Qui ai piedi di una diroccata casermetta della I Guerra Mondiale troviamo due laghetti su cui si specchiano le cime della valle.
Dalla Baita del Pastore una jeep ci riporta al Rifugio Forni, concludendo la nostra gita fotografica! Luoghi magici, che lasciano la voglia di tornare.
© Elisabetta Salvani