Le Cinqueterre viste da Emilio Senesi
di Emilio Senesi
Avete mai visto le automobili parcheggiate sulla spiaggia di Monterosso?
Questa è una foto della baia di Monterosso come si presentava nel 1970. Per inciso, era durante il mio primo viaggio di nozze.
Le Cinque Terre non sono una novità per me; ho scatti di tutti e cinque i paesi, dall’alto e dal basso, fino ai primi anni del 2000 in dia, poi in digitale. Per esempio questo è una veduta di Vernazza nel 1982, quando il porticciolo era molto più piccolo di adesso.
La lunga introduzione serve a inquadrare meglio il mio racconto. La mia visione attuale delle Cinque Terre è più intima, rivolta ai particolari, a sottolineare un dettaglio.
Pochi turisti si fermano a guardare questa finestra, eppure si trova a pochi metri dal porto. L’attenzione del particolare, la ricerca dell’essenza nascosta di questi luoghi è stata resa possibile dal fatto che abbiamo passato un week end con Mirko Sotgiu per fotografare, non eravamo dei turisti con la macchina al collo, ma fotografi che volevano dire qualcosa di personale sulle Cinque Terre. Il mio impegno particolare era rivolto a evitare l’effetto cartolina.
Sono arrivato la sera del venerdì per essere ben riposato quando si faceva sul serio, ma anche quella sera non ho perso tempo.
Al mattino del sabato, dopo un breve giro per Riomaggiore abbiamo preso un battello con destinazione Vernazza dove abbiamo girato per i carrugi del paese tra bambini che giocavano in mezzo alle barche, panni stesi, e scale in pietra, abbiamo pranzato alla buona con focaccia e farinata di ceci prima di imboccare il sentiero per Corniglia.
Il tratto Vernazza-Corniglia è uno dei meno frequentati dei sentieri costieri delle Cinque Terre, forse perché Corniglia è considerata, a torto, una meta minore tra tutte le Cinque Terre perché è di scomodo accesso.
E’ un grave errore: questo tratto di sentiero offre invece visioni imprendibili oltre che farti entrare nel cuore della zona centrale del Parco delle Cinque Terre.
Da Corniglia siamo tornati a Vernazza con il treno in tempo per riprendere Vernazza all’imbrunire sfruttando la luce blu.
Dopo una cena veramente buona a base di pesce al Gambero Rosso, non ci siamo fatti mancare gli ultimi scatti prima di riprendere il treno per tornare in albergo a Riomaggiore.
La domenica fotografica è iniziata prendendo il treno per Manarola e da qui un minibus di linea per raggiungere Volastra, una frazione abbarbicata sulle colline coltivate a vite e olivo con viste spettacolari.
Il tratto percorso a mezza costa ha offerto la possibilità di scatti interessanti per documentare la vita che si svolge su queste colline. Le Cinque Terre non sono solo mare e divertimento, c’è anche un’importante attività agricola che produce vino e olio. E’ una vita dura coltivare gli appezzamenti a vite e ulivo su terreni in pendenza senza possibilità di meccanizzare i lavori.
Ogni tanto tra i vigneti e gli uliveti compare la visione della costa con il mare blu e i paesi disseminati lungo la costa. (Foto 25). Lungo il tragitto si incontrano segni di vita tra case coloniche, sentieri poderali, abitazioni civili.
Ritornati a Manarola, ci affrettiamo verso la stazione per completare il pomeriggio prima del rientro a casa. La fretta non ci impedisce di ottenere qualche scatto della Manarola meno conosciuta.
L’ultima tappa di questo intenso e gioioso week end fotografico è a Tramonti dove non poteva mancare una foto del sole che inizia a calare sulla costiera delle Cinque Terre.
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