La storia affascinante del Monte Bianco

La storia del Monte Bianco inizia molto tempo fa, quando gli antichi abitanti della valle della Vallée credevano che la montagna fosse sacra e che fosse popolata da spiriti. Con il passare del tempo, il Monte Bianco ha attirato l’attenzione degli esploratori alpinisti, che hanno iniziato a scalarne i versanti nel XVIII secolo.

Nel 1786, il francese Jacques Balmat e il savoiardo Michel-Gabriel Paccard furono i primi a raggiungere la vetta del Monte Bianco. Da allora, la scalata del Monte Bianco è diventata una sfida per molti alpinisti e scalatori, che hanno cercato di raggiungere la vetta in molteplici modi, tra cui arrampicata, sci e alpinismo.

Negli anni, il Monte Bianco è stato anche oggetto di intensa attività scientifica. Gli scienziati hanno studiato la montagna per comprendere la sua formazione geologica, la fauna e la flora che vi abitano, e gli effetti del cambiamento climatico.

Oggi, il Monte Bianco è uno dei luoghi più iconici d’Europa e un simbolo di sfida e avventura per gli appassionati di montagna in tutto il mondo. Nonostante la sua fama, la montagna continua a rappresentare una sfida per coloro che cercano di scalarla, e resta un luogo di meraviglia e rispetto per chi la ammira da lontano.


Un confine contesto

Il Monte Bianco si trova nelle Alpi Occidentali e rappresenta il confine tra la Valle d’Aosta e l’Alta Savoia francese. Nel 1861, la linea di confine fu stabilita con il Trattato di Torino quando la Savoia passò alla Francia. Tuttavia, i francesi presentarono un’altra copia del trattato nel 1865 dove la cima del Monte Bianco era dichiarata completamente in territorio francese, una versione che purtroppo venne accettata a livello internazionale. La NATO non riconosce questo confine e lo pone correttamente sullo spartiacque, dividendo la cima equamente tra Italia e Francia.

Geologia

l massiccio del Monte Bianco è uno dei luoghi più affascinanti delle Alpi, non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua storia geologica. La sua origine risale a 500-250 milioni di anni fa, quando si formò lo zoccolo cristallino durante l’orogenesi ercinica. In seguito, per circa 250-60 milioni di anni, la montagna era sommersa dal mare. Infine, 30 milioni di anni fa, la spinta della placca tettonica africana e asiatica causò l’emersione del Monte Bianco dall’oceano e la formazione della catena delle Alpi.

Il Monte Bianco è composto da un nucleo granitico e da rocce metamorfiche come gneiss, micascisti e calcescisti. Il granito si riconosce per la forma a guglia delle sue creste e per le forme aguzze delle cime. Le rocce metamorfiche, invece, hanno forme più arrotondate e continue, protette da un guscio di gneiss. Alle basi delle rocce granitiche e metamorfiche si trovano invece rocce sedimentarie indifferenziate. La composizione geologica del Monte Bianco è unica e contribuisce alla sua bellezza e al suo fascino.

La prima scalata

La storia alpinistica del Monte Bianco iniziò il 8 agosto 1786, quando Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard conquistarono la vetta, partiti da Chamonix. Questa impresa era stata sollecitata dallo scienziato Horace-Bénédict De Saussure, che aveva messo in palio una somma di denaro per chi fosse arrivato per primo in cima. La prima scalata sul versante italiano avvenne il 13 agosto 1863 e fu compiuta da tre guide di Courmayeur: Julien Grange, Adolphe Orset e Jean-Marie Perrod.

 

 

Leggende attorno alla montagna del diavolo

Attorno al Monte Bianco sono nate numerose leggende. Una volta era chiamato Grand-Mont, ovvero Grande Montagna, e secondo la tradizione vi trovavano rifugio spiriti maligni circondati da grandine e bufere. La montagna venne poi chiamata Mont Maudit, perché i pastori avevano timore di guardarla. Secondo una leggenda, una sera d’estate un viandante misterioso promise che durante l’inverno la montagna sarebbe stata purificata dalla neve, imprigionando tutti i cattivi spiriti. E così fu, e da quel giorno la montagna venne chiamata Monte Bianco.

Un’altra leggenda è quella di Gargantua un personaggio della letteratura francese del XVI secolo, noto per essere un gigante che figura nella “Histoire de Gargantua et de Pantagruel” scritta da François Rabelais.

Secondo la leggenda, Gargantua era il figlio di un re gigante che governava un regno immenso. Era noto per la sua enorme forza e la sua enorme fame: si dice che avesse il potere di mangiare quantità enormi di cibo in un solo pasto.

 

 

Un giorno, Gargantua decise di lasciare il suo regno e di viaggiare per il mondo alla ricerca di avventure e conoscenza. Incontrò molte persone strane e affrontò molte sfide lungo il suo cammino, diventando sempre più saggio e forte.

In un momento particolare della sua vita, Gargantua incontrò un abate che gli insegnò i valori della moderazione e della saggezza. Gargantua imparò che anche se la sua forza e la sua fame erano grandi, era anche importante usarle con saggezza e buon senso.

Infine, Gargantua tornò al suo regno e regnò con saggezza e giustizia, diventando un re rispettato e amato dal suo popolo. La leggenda di Gargantua ha ispirato molte opere letterarie e artistiche nel corso dei secoli e continua ad essere popolare ancora oggi.