Immersi nella natura dell’Alta Val Camonica

“Se vuoi fotografare devi saper attendere”

Se devo riassumere il primo tour estivo in tenda di Trekking Fotografici, lo devo fare con questa frase. Come abbiamo letto in questo blog negli ultimi anni, un tour in tenda offre la possibilità di vivere a pieno la natura delle nostre Alpi. Inoltre fermarsi una notte in un luogo lontano dai soliti itinerari, battuti, bivacchi e rifugi, è l’occasione per fotografare, paesaggi insoliti e nuovi che difficilmente si osservano in orari estremi della giornata come l’alba e il tramonto.

 

Perché bisogna saper aspettare?


Se hai fretta di fotografare e vivi con l’ansia di “portare a casa” lo scatto del secolo, sicuramente non darai il meglio. La fotografia di paesaggio, se fatta bene, necessità di analisi, ispezioni, idee e una certa sensibilità. Se un luogo non lo vivi intensamente, sarà difficile trasmettere in fotografia ciò che più ti avrà emozionato nel trascorrerci un po’ di tempo.
Se c’è una cosa che adoro di viaggiare in tenda è la possibilità di fermarsi ovunque, soprattutto dove decido di fotografare e permettermi di attendere tutto il tempo necessario per studiare il paesaggio e poi fotografarlo.

Così è successo anche nell’ultimo tour dei Seroti in tenda che ho organizzato. Con l’anticiclone delle Azzorre, che permane alle nostre latitudini, il tempo meteorologico è piuttosto variabile e nel pomeriggio, spesso le vette vengono nascoste dalle nuvole, fino a diventare temporali. Una situazione che per molti fotografi diventa frustrante perché non hanno più idea di cosa fotografare.

 

 

La domanda da porsi è: Devo proprio fotografare? 

La risposta per quanto mi riguarda è NO! Posso sfruttare questo tempo per individuare i diversi punti di vista interessanti per raccontare il territorio dove mi trovo. Posso anche passare questo tempo, immerso tra le nebbie e sotto la pioggia per inventarmi qualcosa di creativo o semplicemente fermarmi ad osservare le nuvole che, posso garantirvelo, prima o poi si configureranno in un modo interessante da fotografare.

 

 

Sostare nello stesso luogo è un esercizio, forse per molti di voi una forzatura, che ci aiuta a perdere quell’ansia da “prestazione” o fretta di fotografare il più possibile, rendendoci più consapevoli e di conseguenza più bravi ad osservare ed inquadrare.

 

 

 

In sintesi: meno foto è più qualità

Quello che abbiamo fatto ai laghi Seroti lo scorso weekend è stato proprio questo, non è necessario tornare da un tour fotografico con 100/1000 fotografie. Bisogna imparare a riflettere prima di premere il bottone di scatto. Quindi abbiamo montato il campo tendato, preso la reflex a tracolla, con una sola lente e abbiamo vagato per l’intera conca valliva alla ricerca di scorci che potessero riassumere il bellissimo luogo in cui siamo stati ospiti per una notte.

 

Il risultato sono una decina di fotografie, varie, che raccontano ciò che abbiamo visto più o meno lontane dai soliti cliqué.

Ci si vede l’11 luglio al: Balcone sulla Valtellina.