Dalle Tre Cime di Lavaredo al Monte Popera

“Non esistono brutte montagne”

Sono un po in ritardo con la pubblicazione delle fotografie degli ultimi tour, ma in questo mese vedremo di recuperare.
Le luci di questa, appena terminata, stagione estiva sono state davvero interessanti, se togliamo una decina di giorni di canicola anche ad alta quota.
Ogni giorno è iniziato con il cielo terso per poi terminare con un temporale, anche di forte intensità. Questo fattore ha giocato un ruolo chiave nella luce registrabile in fotografia.

E’ stata una stagione direi più che didattica per tutti. Non è facile, lo capisco, prendere la decisione di uscire di casa, fare centinaia di chilometri, per poi camminare ore con l’incubo del temporale.

Il temporale in annunciato che non si sa mai a che ora arriverà è abbastanza inquietante e distoglie la nostra mente dalla concentrazione necessaria per osservare e fotografare un paesaggio, insomma non si vede l’ora di arrivare in rifugio.

Se si guardano bene le previsioni e ci si muove con un po di esperienza è possibile camminare e fermarsi nel posto giusto al momento giusto, proprio quando un’occhiata di Sole illumina una parete, una nuvola molto nera si espande sopra una vetta, oppure nel momento che le correnti termiche si condensano sulle creste.


Così è andata nel tour Best of Dolomites dalle Tre Cime al Popera di fine luglio.

 

 

Scappati velocemente dal frastuono tipico delle spiagge dell’Adriatico, che considero ormai una piaga di molti posti in Dolomiti, resi troppo accessibili alle masse, ecco che i Cadini di Misurina prendono una forma drammatica in controluce.

Bastano poche ore di cammino, spesso nemmeno una, per entrare nei grandi spazi silenziosi delle Alpi. Questo è ancora possibile pure a due passi dalle Tre Cime Di Lavaredo. Arrivati al Rifugio Pian di Cengia, i temporali in arrivo, ci regalano una luce spettacolare verso l’orizzonte permettendo così uno scatto diverso dal solito.

 

 

Ma il meglio non è ancora arrivato, perché il mattino seguente dal Rifugio Comici la mattina ci ha regalato qualche nuvola quanto basta per scattare una delle poche fotografie con il Sole pieno di tutta la giornata.

 

 

 

Siamo in mezzo alle Crode, attorno a noi si erge l’imponente Croda dei Toni, Cima Undici, in lontananza si scorge la Cima Tre Scarperi e sulla nostra testa la meta, il Popera.

 

Croda dei Toni

 

Giusto il tempo di scendere dalla vetta del Popera, le nubi hanno avvolto tutto intorno a noi, fino scatenare un violento temporale a pochi minuti dal nostro arrivo all’isolato Rifugio Carducci. Come dire, sei nel posto giusto al momento giusto, ma devi sapere  che quelle bianche nubi che risalgono le pareti potrebbero farti passare qualche ora a bagno e in potenziale pericolo.

 

 

Croda dei Toni e Tre Cime di Lavaredo

 

Tanto belle, tanto pericolose, queste giornate vanno affrontate con un ottimo allenamento e con la dovuta prudenza e pianificazione. Basta tardare, rimanere indietro per la fatica sul sentiero per essere centrati in pieno da un forte temporale, che in mezzo alle crode è assolutamente da evitare. Sconsiglio vivamente di affrontare le montagne in queste condizioni meteo se non si è molto veloci e buoni conoscitori degli aspetti meteorologici.