Come scegliere il treppiede fotografico

Il treppiede è un elemento indispensabile per chi si è appassionato di fotografia.

Se vogliamo immagini di qualità superiore, concentrarci meglio sulle inquadrature, dedicarsi alla fotografia notturna, quella naturalistica e la macro-fotografia, il cavalletto o meglio treppiede fotografico è uno degli acquisti o regali migliori che possiamo fare.
La scelta del treppiede non è facile. Purtroppo nella maggior parte dei casi, a meno che non avete seguito un corso o qualche esperto, il primo treppiede non è mai quello giusto. Spesso si viene ingannati da pubblicità, forum etc, che ci portano a scelte più dettate dai consigli che verso quello che realmente ci serve.
Esistono molti modelli di treppiedi fotografici e ogni modello è pensato per usi più o meno specifici.

Prima di tutto occorre capire quale tipo di fotografia ci piace di più e di conseguenza scegliere il treppiede che meglio si adatta alle nostre esigenze. Se amo la macro-fotografia il mio treppiede sarà diverso se per esempio fotografo solo paesaggi.

 


Come scegliere il treppiede fotografico migliore

Occorre prima di tutto comprendere quali sono gli elementi da considerare quando andiamo a scegliere un treppiede fotografico. Quindi conoscere i componenti principali è importante per capire la robustezza, dimensioni, durata nel tempo e capacità di estensione e movimenti.

Il treppiede fotografico è generalmente composto dalle seguenti parti:

Gambe: Le gambe del treppiede sono in genere realizzate in alluminio o fibra di carbonio.

Colonna centrale: Una gamba separata che attraversa il centro, consentendo di sollevare ulteriormente la testa del treppiede.

Piedi: buoni treppiedi consentono di cambiare i piedini del treppiede all’estremità delle gambe per uso interno ed esterno.

E infine la testa la parte che contiene una fotocamera digitale o un obiettivo. Esistono molti tipi diversi di teste, ma i tipi più popolari sono le teste a sfera e le teste pan-tilt.
Parleremo delle teste in un articolo a parte perché in realtà il treppiede si finisce proprio dove va montata la testa e ne esistono di molte tipologie in base all’uso e il peso che devono sostenere.

 

 

Come è fatto un cavalletto fotografico

I treppiedi fotografici sono composti generalmente da 3 gambe, una piastra che le collega tra loro e un filetto dove poter avvitare tramite vite da ¾ di pollice la testa. 

Le gambe del treppiede possono essere fisse o telescopiche. Le prime sono costituite da un semplice tubo che non può essere variato in lunghezza. Quelle telescopiche invece sono formate da 2 o più sezioni (esistono treppiedi che arrivano a 5/6 sezioni) che entrano l’una nell’altra in modo da poter accorciare o allungare la lunghezza della gamba. Ogni sezione è dotata di un morsetto o vite per bloccare lo scorrimento.

Alla base della piastra sono collegate le gambe solitamente bloccate con delle viti. Nei treppiedi poco costosi sono semplicemente imperniate con le viti (che dopo un po’ si allentano), quelli più evoluti sono dotati di un sistema di bloccaggio (a 2 o 3 posizioni di inclinazione) tramite una leva a molla.

 

 

I materiali utilizzati per realizzare le gambe dei cavalletti sono l’alluminio e il carbonio.

I due materiali si comportano in maniera differente: L’alluminio tende a flettere è robusto e pesante. Il carbonio è molto leggero ed è più fragile

 

La colonna

Non tutti i modelli presentano una colonna regolabile. Si tratta di un tubo fissato sul centro della piastra e permette di sollevare ulteriormente di qualche decina di centimetri la testa. Alcuni treppiedi offrono una colonna ribaltabile in orizzontale o altre posizioni inclinate.

Morsetti di blocco delle gambe

Nei treppiedi con gambe telescopiche e regolabili in inclinazione i bloccaggi sono predisposti con dei morsetti o manopole di serraggio. Di solito queste parti sono fatte di metallo o plastica e sono le parti più delicate e che si usurano più facilmente del treppiede.

 

Ma come scegliere un treppiede?

Qui in breve alcuni punti da valutare e tenere in considerazione quando valutiamo l’acquisto di un treppiede. Ti consiglio di leggere l’articolo e se poi vorrai provare o approfondire l’argomento ti invito a dare un occhio ai miei corsi a calendario. clicca qui.

Carico massimo

Questo è di gran lunga l’aspetto più importante che si deve considerare quando si acquista un treppiede. Quella indicata dai costruttori è la capacità massima, quindi il peso massimo sopportabile evitando vibrazioni durante lo scatto. Sono solito acquistare treppiedi con un carico massimo supportabile del 60-80% superiore di quello effettivo della mia attrezzatura (lente+fotocamera).

Per valutare il carico consiglio di pesare la combinazione ottiche + macchina fotografica più pesanti e moltiplicare per 1,5. Di soluti treppiedi robusti sopportano molto bene carichi pesanti ma a sua volta diventano poco trasportabili.

Altezza massima

Questo è il secondo punto importante nella scelta del treppiede. Ci sono due altezze massime: con e senza la colonna centrale sollevata. Non esiste una dimensione ideale, ma di solito è consigliabile che il treppiede raggiunga la spalla. A questo si aggiungerà l’altezza della testa del treppiede e della fotocamera, che è di circa 20 cm.
Un treppiede (con colonna a centro chiuso) con un’altezza massima di circa 1,50 m andrà bene per una persona di circa 1,75 m, ad esempio.
Non bisogna mai contare sulla colonna centrale perché è molto più soggetta al vento e le vibrazioni. Io la uso solo è esclusivamente in emergenza.

Teniamo presente che è meglio avere un treppiede con un altezza massima più alta, che è sempre adattabile abbassando leggermente i piedi, piuttosto che aver scelto un treppiede con un’altezza massima troppo corta.

Altezza minima

Questo è un punto da tenere in particolare considerazione nella fotografia macro, dove molto spesso è necessario scendere a terra per fotografare gli insetti.  La cosa più importante sarà guardare l’angolo massimo delle gambe del treppiede. In alcuni casi, la colonna centrale può essere ruotata per posizionare la telecamera in basso, vicino al suolo. (colonna invertibile).

 

Dimensioni del treppiede chiuso e numero di sezioni

Questo è il criterio più importante da tenere in considerazione per escursionisti e backpackers che praticano la fotografia: la compattezza del treppiede da chiuso.
Quanto spazio occupa il mio treppiede nel senso della lunghezza?
L’altezza da chiuso è semplicemente correlata al numero di sezioni del treppiede, o concretamente: in quanti pezzi si chiude (ogni sezione entra nell’altra).
Di più sezioni è composto il treppiede, meno lungo e stabile sarà. Si tratta di trovare un compromesso, ma come regola generale si consiglia un massimo di 3 sezioni.
Nelle specifiche dei produttori è sempre indicata la lunghezza da chiuso.

 

Il peso

Il peso è uno dei primi problemi per chi, come me, cammina in montagna. Se da un lato bisogna utilizzare un treppiede stabile, quindi pesante, dall’altro occorre essere capaci di portarlo in giro. Se per un fotografo che lavora in studio il peso non ha alcun significato nella scelta, per chi viaggia o lavora in esterni è fondamentale possedere un treppiede con un buon rapporto stabilità/peso.

Esistono fondamentalmente due tipi di materiali: alluminio e carbonio. Ecco cosa bisogna tenere a mente:
L’alluminio è il materiale più comunemente usato per i treppiedi. Rimane un buon compromesso tra stabilità/peso/prezzo. Sicuramente è un materiale troppo pesante per escursioni in montagna, ma per un viaggiatore che si muove in auto o che fa brevi spostamenti sicuramente può andare bene.

I treppiedi in carbonio hanno una reputazione molto migliore. Sono più leggeri, più stabili e resistono meglio alle vibrazioni. È la scelta migliore però il portafogli sicuramente non sarà felice di sapere che un treppiede in carbonio può costare dalle 2 alle 3 volte quello in alluminio di pari funzionalità e dimensioni.

Vale il costo aggiuntivo? Si se il treppiede dev’essere trasportato spesso, specie se in montagna.

 

Gambe del treppiede

Durante la tua ricerca, potresti aver notato che ci sono treppiedi con gambe collegate da un supporto a croce. Questo è da evitare assolutamente. Si tratta di treppiedi poco costosi, ma anche molto limitati nei movimenti.

 

Sistema di chiusura

Ci sono essenzialmente due sistemi disponibili per il bloccaggio: le manopole a torsione e lo sgancio rapido. Ecco, direi che è una questione di gusti, in realtà. Ognuno avrà le proprie preferenze. Quello a sgancio rapido è molto facile da usare: basta sollevare lo sportello e poi premere per bloccarlo. Molti grandi marchi hanno scelto questo sistema. Il mio consiglio è di prendere treppiedi con lo sgancio rapido perché ho notato che con il tempo le filettature delle manopole a torsione tendono a sporcarsi o ossidarsi rendendo il sistema di chiusura meno efficace.

 

Colonna centrale

Questa è l’estremità del treppiede, situata al centro. Può essere più o meno lungo, fisso o basculante e in alcune situazioni, permette di guadagnare un bel po’ di altezza. Tuttavia, bisogna tenere presente che il vento e ottiche pesanti faranno vibrare il sistema.

Per gli appassionati di macro-fotografia consiglio treppiedi con colonna ribaltabile e regolabile in posizione inclinata e orizzontale.