Come prepararsi per un trekking fotografico
Breve vademecum su attrezzatura e preparazione per partecipare o auto-organizzarsi un trekking fotografico.
La passione per la montagna prima o poi ti porterà a pensare di organizzarti o partecipare ad un trekking fotografico. Fotografare in montagna è una delle attività più emozionanti in natura, però bisogna tenere conto dei tempi. Rispetto ad un’escursione che punta ad una meta, spesso un tour fotografico è un andare a zonzo per sentieri senza una meta classica come una vetta o un lago. Questo modo di camminare in montagna, alla ricerca del soggetto, ovviamente non è compatibile con i gruppi organizzati, dal CAI per esempio, o dai nostri amici. Ecco perché ho creato nel 2002 Trekking Fotografici, offrire escursioni e trekking di gruppo o privati dedicati ai fotografi, con i tempi giusti per la fotografia senza perdere però di vista il valore e i fantastici itinerari che si possono organizzare in montagna.
Trekking fotografico: cosa serve davvero? Contenere il peso delle attrezzature, rinunciare al treppiede?
La Fotografia in montagna non è solo la ricerca del paesaggio, dei soggetti che si possono incontrare in cammino ma anche e soprattutto l’escursione come soggetto stesso delle riprese. Ovvero realizzare un reportage da un trekking, in cui il soggetto è il trekking stesso, una serie di immagini che raccontino l’escursione e non singoli scatti lasciati a loro stessi.
Prima di tutto ricordiamoci cosa bisogna fare per preparare un’escursione in montagna:
• Decidi dove recarti e studia a tavolino i percorsi da seguire per raggiungere la tua meta.
• Verifica le condizioni meteo, controlla fino al giorno prima i siti meteo, in montagna le previsioni possono non essere attendibili fino alla sera prima. Non limitarti a guardare le “nuvolette” ma leggi la previsione.
• Informa i tuoi parenti o amici della tua destinazione.
• Valuta la difficoltà dei sentieri che percorrerai e il tipo di terreno. Se non sai come valutare le tue capacità escursionistiche o sei insicuro puoi sempre affidarti ad una guida o accompagnatore di media montagna. (o partecipare ad uno dei nostri tour)
• Porta con te il telefono / gps / sistema di comunicazione satellitare.
• Una cartina, si parlo di una cara vecchia carta topografica stampata, meglio se in scala 1:25.000, perché le app del telefono possono non essere disponibili.
• Verifica quando sorge e cala il Sole, non solo per trovarti nel momento giusto al posto giusto per le foto ma anche per valutare eventuali rientri al buio (porta con te una luce frontale).
• Valuta bene il peso dello zaino. Se non sei allenato non potrai portarti dietro tutto il corredo. Ti consiglio di effettuare delle escursioni “a vuoto” prima di affrontare un trekking fotografico. (puoi provare una delle nostre escursioni).
• Porta con te un amico, fotografo o meno. In montagna meglio sempre non andare da soli.
Attrezzatura fotografica consigliata
La risposta è: dipende!. Ognuno di noi ha i suoi “vizi”. Ma se sei alle prime armi qui un elenco base di quello che non devi dimenticare.
• Macchina fotografica
• Un obiettivo grandangolo (il tipico 24-70mm rapportato al Full-Frame) – Se hai un teleobiettivo leggero es. 70-200 f/4 e non hai problemi a portare pesi, portalo.
• Treppiede, in carbonio a 4 sezioni così può stare dentro lo zaino ed è leggero. Testa a sfera.
• 2 batterie
• scatto remoto
• Filtri ND e GND (opzionali)
• zaino da escursionismo, evita quelli fotografici perché non sono pensati per il trekking. (Ti consiglio di dare un occhio alla marca F-STOP).
ZAINO FOTOGRAFICO PER UN’ESCURSIONE IN MONTAGNA
Mi è stato chiesto in passato da alcune persone che seguono il mio sito o la mia pagina Facebook qualche consiglio su come preparare lo zaino della fotografia per un’escursione.
La prima cosa da chiarire è che anche per un fotografo professionista l’attrezzatura fotografica in montagna deve avere un’importanza secondaria rispetto al trasporto dell’equipaggiamento minimo di sicurezza. L’equipaggiamento indispensabile varierà a seconda del tipo di escursione in programma: può andare dal banale coltellino svizzero, al cellulare per le chiamate d’emergenza, acqua e cartina dei sentieri aggiornata, oltre ovviamente al vestiario adatto che dovremo indossare, fino ad un equipaggiamento più complesso se si percorreranno vie ferrate o se si intende fermarsi per la notte in un rifugio o bivacco.
Qui trovi informazioni utili per scegliere l’equipaggiamento da trekking e escursionismo
Come detto il peso del materiale indispensabile per l’escursione può variare anche di molti chilogrammi in base alla tipologia e questo ovviamente influenzerà la possibilità di poter portare con noi più o meno elementi della nostra attrezzatura fotografica. In generale sarà impossibile per un fotografo poter portare l’intero corredo con sé in quanto formato da più obiettivi, flash, filtri etc. Questi elementi pesano e ingombrano non poco. Come scegliere allora cosa portare con noi? Semplicemente valutando prima cosa ci occorre sicuramente, cosa ci potrebbe essere utile, ma non indispensabile, e cosa poter lasciare a casa senza nessun problema. Questa scelta dipenderà ovviamente da fotografo a fotografo.
Se si esce per una semplice passeggiata di qualche ora potrò portare con me molte cose utilizzando un normale zaino fotografico da città, se invece prevedo un’escursione che comprenda l’intera giornata, ma facile, dovrò iniziare a fare delle valutazioni:
per prima cosa lo zaino deve essere comodo per cui probabilmente converrà abbandonare il normale zaino fotografico per sostituirlo con uno tecnicamente più valido in ambiente montano (questo sarà più comodo, più arieggiato e tenderà a farvi stancare di meno).
Detto questo il materiale fotografico più fragile dovrà essere opportunamente protetto con custodie imbottite. Quando cominceremo a caricare il nostro zaino converrà provare ad indossarlo per capire se ci stiamo portando oltre i nostri limiti di sopportazione del peso. Un piccolo segreto: per poter portare un carico maggiore puoi utilizzare dei bastoncini da trekking così che una parte del carico venga sgravato da gambe e schiena.
Sarà meglio avere il treppiedi o un obiettivo in più? I filtri sono un inutile peso oppure no? Conviene fare un paio di considerazioni riguardo l’itinerario che dovrò percorrere e quindi al tipo di foto che farò. Mi devo chiedere ad esempio quali obiettivi userò sicuramente e quali invece non mi serviranno. Portare 4-5 obiettivi per poi usarne uno solo sarebbe inutile peso che mi potrebbe precludere la possibilità di portare ad esempio un treppiedi, quindi devo capire se mi muoverò in ambienti ad ampio respiro o se rimarrò sempre nel bosco, se c’è la possibilità di fotografare animali, se mi troverò in ampi prati per cui potrebbe essere interessante portare con sé un obiettivo macro per fotografare fiori e insetti ecc..
Macchina fotografica compatta o reflex?
Senza dubbio nessuna fotocamera ha la versatilità di una reflex, obbiettivi intercambiabili, flash aggiuntivi e una moltitudine di accessori disponibili, anche se il peso da trasportare è maggiore. A voi la scelta fra maggior peso delle attrezzature e più polivalenza operativa, oppure minor peso e minor versatilità. La cosa più importante da considerare, sia su una reflex che su una compatta è sicuramente la robustezza visto la tipologia di ambiente dove opereremo. Attenzione quindi a scegliere corpi robusti, possibilmente adatti a convivere con l’umidità e che non temano modesti urti. La montagna dopo la giungla è uno dei luoghi dove l’attrezzatura viene messa più a dura prova, specie se si realizzano fotografie oltre il trekking, in parete, cascate, oltre 4000m e su ghiacciaio.
Tutte queste considerazioni possono cambiare di persona in persona e da escursione a escursione, ci sarà sempre chi dallo stesso itinerario cercherà risultati differenti, ad esempio qualcuno prediligerà scattare belle fotografie di paesaggio, scattare panorami o fare caccia fotografica a cervi, camosci, uccelli, insetti e tutto il resto che in montagna si può immortalare.
Cosa portare allora e perché?
Se ti piace fare fotografie di paesaggio può essere importante portare con te un grandangolo e i filtri polarizzatore e digradante, se invece amiamo la fotografia macro sarà necessario avere un obiettivo apposito (se non un tubo di prolunga), flash e treppiedi. Francamente io adoro la fotografia panoramica e un treppiedi con testa sui tre assi per quanto ingombrante e pesante è assolutamente necessario. Ci piace fotografare gli animali selvatici, i grandi rapaci o i tanti uccelli del bosco? Un obiettivo a lunga focale e una bean bag sono sicuramente consigliati, ma se avete molti soldi sul vostro conto in banca acquistare l’attrezzatura per fare del digi-scoping non sarebbe una cattiva idea.
Ovviamente esistono altre cose da considerare e questa non è altro che una piccola introduzione, però spero vi sia stata utile e se avete qualche altra domanda non esitate a contattarmi via mail.
In pratica
Pianificata l’escursione, preparato lo zaino e gli attrezzi fotografici, l’escursionista che si muove solitario non ha grandi problemi a parte piazzare il treppiede per auto inserirsi come figura umana in alcune inquadrature. Un metodo valido è quello di impiegare l’autoscatto a circa 20 secondi, prendendo un punto di riferimento nell’inquadratura, poi ci si va a piazzare contando e una volta raggiunto il punto prestabilito si inizia a camminare nella direzione voluta. Un piccolo telecomando sarebbe utile anche se la tecnica sopra descritta è facilissima da mettere a punto e fa risparmiare un peso e un ingombro. Se invece camminiamo in un gruppo è molto produttivo, anche se faticoso, imparare a capire in anticipo se ci conviene essere in testa e attendere il passaggio degli altri escursionisti in un punto fotogenico, o piuttosto rimanere un po’ indietro, magari in un’altura e coglierli durante un passaggio sul sentiero sotto o sopra di noi.
Un fotografo in un gruppo di escursionisti a volte può, rallentare la marcia, inoltre a meno che gli escursionisti non siano tutti foto-amatori, ha esigenze diverse, legate alla luce, ha tempi diversi e pause più lunghe per curare le inquadrature. Ecco perché tipicamente un fotografo di montagna viaggia da solo, i suoi tempi di percorrenza, l’ora di partenza e ritorno sono spesso incompatibili con quelli della maggior parte dei trekkers. Per esempio per me è usanza partire prima che sorga il sole e rientri un’ora dopo il tramonto, questo in una sola giornata. Un buon metodo, abbastanza ovvio, per farsi apprezzare e ben tollerare è quello di preparare un cd con le immagini più belle dell’escursione da omaggiare agli altri partecipanti in ricordo dell’escursione. Mi raccomando una selezione delle immagini più belle, 300 fotografie di cui 250 mal composte, mal esposte o banalissime causerebbero l’effetto contrario. La vecchia regola del 3 immagini scelte ogni 36 scattate (la “vecchia” pellicola) è sempre valido!
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