Cinqueterre viste da Enrico

di Enrico Casiraghi

Riomaggiore 2 Aprile

Con Emilio eravamo scesi a fare un giro per Riomaggiore la sera precedente: qualche foto in giro per il paesino e al porticciolo insieme alla la birretta di rito che da colore e sapore alla serata. Con noi è Giuseppe, quattro chiacchiere e scopriamo quasi subito che, insieme alla fotografia, tante sono le cose che ci uniscono: dalla Grigna, al lago di Como, ai Ragni di Lecco.
Mattina di sabato, ore10: tutti puntuali. Ciao, piacere, ciao, ciao, piacere, ciao, ciao, ciao. Il gruppo di otto persone  esce dall’albergo, verso il porticciolo, come se tutti si fossero conosciuti da lunga data e, invece, per la maggior parte la conoscenza era stata fatta proprio in quel momento.
Troviamo Mauro al momento di imbarcarci e subito comprendiamo che la sua brillante simpatia avrebbe illuminato la giornata.

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Prendete posto al piano superiore del battello e sulla destra, suggerisce Mirko. Il battello uscendo dal porto, dopo la virata, pare accarezzare il porticciolo di Riomaggiore con quella casa rossa che simboleggia quasi un cuore della cittadina.


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Gli zoom dei teleobiettivi lavorano a tutto spiano per andare a cogliere quanto di nascosto e più accattivante offrono gli anfratti della costa, grandangoli più o meno spinti sono gli occhi che registrano ampie immagini meravigliose tra Manarola, Corniglia e Vernazza, il nostro punto di sbarco.

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Dopo qualche foto alla roccia nera che sovrasta il porticciolo, si confabula su quale sia il punto migliore per gli scatti serali dall’alto della piazzetta.
Dopo l’immancabile focaccia ci si addentra per quelle viuzze che salgono verso il sentiero a mezzacosta che ci porterà a Corniglia dopo un breve passaggio da una terrazza di un B&B che ci permette degli scatti molto singolari sui tetti di Vernazza.

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Il sentiero sale ed il dislivello comincia a farsi sentire, ma la simpatia di Mauro con le sue battute, anestetizza la fatica. Il panorama è sublime, suggestivo, inebriante e penso che per definirlo lo Zingarelli contenga molti altri aggettivi, ma non vorrei annoiarvi, meglio venirlo a vedere di persona.

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Si scende a Corniglia, ritorno a Vernazza in treno all’appuntamento con il tramonto e con le rocce che modellano le onde con molta fantasia. Saliamo poi al punto scelto per le foto dall’alto ed ecco la magica ora blu e le tenebre che spengono la luce solare sulla cittadina, ma la illuminano di altrettante luci che la rendono unica e incantevole: quasi un presepe.

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Dopo la cena ci si “diverte” a fotografare le barche sulla spiaggetta: un gozzo ed alcune altre molto variopinte.
Il treno ci riporta a Riomaggiore per il meritato riposo.

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La mattina della domenica dopo aver assaggiato tutte le deliziose marmellate proposte dalla signora dell’albergo ci incamminiamo verso la stazione. Dopo un brevissimo viaggio in su un treno affollatissimo per Corniglia, saliamo con un minibus verso Volastra e dedichiamo la mattinata a conoscere la vite ed il modo in cui viene coltivata in quei luoghi.

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I suggerimenti per gli scatti sono innumerevoli: spaziano dall’aspetto naturalistico a quello paesaggistico, alla ferrovia che sembra far parte di quel paesaggio miniaturizzato e incantato come quello dei trenini Rivarossi, alle carrucole che trasportano l’uva a valle durante la vendemmia. Fermarci a parlare qualche minuto con un contadino del luogo da più sapore a tutto e perfino alle nostre foto.

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Dopo il ritorno a Vernazza, scendendo a piedi lungo i muretti a secco che sostengono le terrazze, l’ultima parte della giornata viene dedicata ai panorami sul mare e la località di Tramonti, in direzione La Spezia ne offre a piene mani.

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Dai colori del mare, ai vigneti, alla silhouette della costa in controluce rispetto al tramonto. Le schede SD sono piene di meraviglia e attendo solo di poter visionare il loro contenuto. Dei due giorni su circa 400 scatti, li ripercorro uno per uno: ritrovo tutti i luoghi meravigliosi e ritrovo anche le voci del gruppo che mi hanno accompagnato in questi due giorni di trekking. Se ho “portato a casa” qualche buon scatto, molto lo devo al supporto di Mirko che, da perfetto conoscitore dei luoghi, ci ha portato attraverso luoghi che ne sono l’anima e l’essenza.

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