Ciaspolata fotografica al cospetto del massiccio più alto d’Europa.
Il workshop in Val Ferret è stata una splendida occasione per riunire in un weekend due grandi passioni: quella per la fotografia, che coltivo da tempo, e quella per la montagna, nata da pochi anni contestualmente al mio arrivo a Milano.
di Silvio Napoletano
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Appuntamento alla funivia Val Veny. Dopo le presentazioni ed un briefing sulla sicurezza in montagna a cura della guida alpina Teo, zaini in spalla ci incamminiamo lungo il sentiero innevato della valle. Le condizioni metereologiche non potrebbero essere migliori: la neve fresca della notte risplende sotto i raggi del sole creando spettacoli davvero suggestivi.
Il sentiero è battuto e pianeggiante e rende la passeggiata molto piacevole; il tempo scorre cercando di applicare i preziosi consigli di Mirko per immortalare i paesaggi che si svelano dietro ogni curva.
Di tanto in tanto grandi boati, generati dalle valanghe, rimbombano nella valle; alle nostre spalle, tra le nuvole, si erge imperiosa al vetta del Monte Bianco.
Dopo un breve ma necessario ristoro siamo pronti a riprendere il cammino. Lasciamo la pista per inoltrarci nel bosco: il sentiero è stretto ed a tratti impervio, la neve, fresca ed abbondante, rende necessario l’utilizzo delle ciaspole. La fatica, che comincia a farsi sentire, viene alleviata quando tra i rami si aprono scorci mozzafiato sulle guglie del massiccio del Monte Bianco e, soprattutto, all’uscita dal bosco, quando finalmente comincia ad intravedersi il rifugio Bonatti.
Ristorati nel fisico e nello spirito dalla meravigliosa accoglienza dei proprietari, ci apprestiamo ad assistere ad uno spettacolo meraviglioso: sbuffi di neve alzati dalle raffiche di vento sulla cima del monte Bianco vengono illuminati dagli ultimi raggi del sole; ad est, il cielo si tinge dei colori del crepuscolo.
Dopo una cena ottima ed abbondante ed uno sguardo alle fotografie del pomeriggio, macchine alla mano, siamo di nuovo fuori per una sessione di fotografia notturna: assistiamo in silenzio allo spettacolo delle stelle, mentre le cime del massiccio si illuminano pian piano al sorgere della luna.
Dormo poco: la trepidazione e la curiosità di cosa possa riservarmi l’alba in quota mi fa balzare giù dal letto. Lo spettacolo è mozzafiato e talmente fugace da rischiare di non riuscire ad immortalarlo.
Colazione e siamo pronti a ripartire. Sotto un vento continuo ed incessante che mette tutti a dura prova raggiungiamo la valle al di sopra del rifugio.
Qui la pazienza e la disponibilità di Teo e Mirko permettono di realizzare delle foto sportive di grande impatto.
Inizia la discesa, mi defilo dal resto del gruppo: la maestosità di quelle cime mi sorprende ancora una volta. Immortalo gli ultimi istanti della giornata e raggiungo il gruppo, ripercorrendo il sentiero che ci porterà a valle.
È il momento dei saluti. La Valle D’Aosta ci regala un ultimo, splendo tramonto. Ci salutiamo con un senso di serenità nel cuore consapevoli di portarci dentro quest’esperienza per sempre.
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