Al cospetto del Monte Bianco
Sono dieci anni che organizziamo un evento a cospetto del monte Bianco. Ogni volta non è mai stata uguale, il clima, la neve hanno sempre offerto qualcosa di diverso. Quest’anno per il 10° compleanno di questa iniziativa, abbiamo avuto il meglio, sole, luna, stelle e il vento, soggetti essenziali per realizzare il foto-racconto che vedrete in questo articolo.
La fortuna della decima edizione non è finita, anzi è iniziata la mattina subito dopo una bella nevicata che ha imbiancato la Val Ferret, che nei giorni precedenti era un po spoglia, colpa quest’inverno non molto generoso con le precipitazioni.
Se il percorso iniziale può sembrare un po monotono, tra baite, betulle e un simpatico ristoro in Lavachey, appena si inizia la salita verso il rifugio Bonatti, lo spazio si apre offrendo viste sui 4000 del massiccio del Monte Bianco.
Qualche segno della perturbazione passata è ancora presente nel tardo pomeriggio, questo ci regala scorci con luci molto interessanti, sopratutto sono le nebbie regalare gli scenari migliori.
Risalendo le nebbie, superando il bosco di abete rosso, raggiungiamo a tempo record, poco più di un’ora il Rifugio Bonatti, finalmente un po di riposo. Portare gli zaini fino qui può essere stato faticoso per alcuni di noi, ma la vista al tramonto del Monte Bianco con il suo controluce fa dimenticare ogni sforzo per salire quassù.
Dopo l’abbondante e buona cena del rifugio, non ci siamo dati tregua, ecco in queste foto alcuni componenti del gruppo, gli altri come al solito erano sparpagliati per la montagna a cercare nuove prospettive, alle prese con il tramonto, pronti per la notturna.
Ed ecco, scesa la notte inizia lo spettacolo delle stelle, quest’anno abbiamo deciso per un weekend con la luna. Così fu, verso le 23:00 la Luna iniziò a sorgere, rossa come l’alba, illuminando le creste più alte del Monte Bianco e della vetta più vicina quella delle Grande Jorasses.
Passata la notte, dopo qualche ora di sonno, ecco di nuovo il gruppo all’opera, questa volta è l’alba l’evento atteso. Non ho mai visto un’alba uguale da questo luogo, anche questa volta è stato così. La sorpresa di quest’anno è stato il vento, forte che sollevava quintali di neve.
Ecco l’alba! Qualcuno di noi dall’emozione stava scordandosi di fotografare, ma fu subito ripreso. Il vento e la luce del sole alle prime luci hanno fatto il resto, un’immagine classica che non stancherò mai di rifare.
Fatta colazione, pronti per la salita, non si può essere arrivati fino qui e non provare un itinerario serio in ciaspole. Entriamo in valle a 2300m di quota sotto un vento incessante che, oltre lacerarci il viso, offre scenari interessanti per la fotografia d’azione.
Ci siamo come sempre divertiti con neve e flash, Teo, la nostra guida sempre disponibile ha fatto il resto, guidato da noi nei salti. L’immagine sopra ha richiesto un po di lavoro di coordinamento e gestione della luce. Finita la sessione di foto sportiva riprendiamo la discesa, ormai è pomeriggio e non ci rimane che dare un ultima occhiata al maestoso paesaggio di queste valli.
Per poi scendere nuovamente a Lavachey, ripercorrere la Val Ferret per raggiungere le auto lasciate il giorno prima. Non rimane ora a distanza di qualche settimana la curiosità di vedere le fotografie dei partecipanti del gruppo. Per gli altri, che non sono ancora venuti con noi, non resta che attendere il 2016 per l’undicesima edizione.
A presto!
Forse potrebbe interessarti anche:
Loading, Please Wait!
This may take a second or two.